Chiara Cuttica | Il controllo della filiera e il contrasto al lavoro nero, in particolare nel settore agroalimentare, sono stati al centro di un incontro tenutosi a Milano nell’ambito del Salone della CSR (la Corporate Social Responsibility) e dell’innovazione sociale, organizzato all’Università Bocconi. Il fenomeno del caporalato, lo sfruttamento dei lavoratori, l’illegalità sono problemi ancora attuali.
L’ultimo rapporto sull’agricoltura redatto dalle confederazioni sindacali denuncia decine di migliaia di lavoratori in nero con retribuzioni di 22 euro al giorno, inferiori anche del cinquanta per cento rispetto alle paghe regolari. E non si tratta di un fenomeno che riguarda solo gli immigrati e le aree del mezzogiorno. Occorre che le istituzioni incentivino i controlli e approvino velocemente il disegno di legge sul caporalato. Anche i consumatori sono chiamati a fare la loro parte: tutti noi dobbiamo pretendere chiarezza e sicurezza sui prodotti acquistati e scegliere filiere controllate, con particolare attenzione ai tempi e ai modi della produzione.
Nelle due giorni alla Bocconi si sono svolti oltre sessanta incontri, una vera e propria maratona di idee proposte ed esperienze all’insegna del cambiamento e dell’innovazione.
In questa quarta edizione a cui hanno partecipato 143 imprese è stato presentato il volume L’impresa di domani (edizione Egea), un viaggio nella sostenibilità che mette in risalto come è cambiato il modo di fare impresa. Di particolare interesse la terza parte del volume, dedicata alle organizzazioni che della sostenibilità hanno fatto il loro modo di operare quotidiano.
Presente al salone la CSRPiemonte, progetto di comunicazione condiviso da Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte per rafforzare la cultura d’impresa responsabile.
