25 Aprile 2024
Deborah Pedone | Nel 1968, all'Accademia dei Lincei, il manager torinese Aurelio Peccei e lo scienziato scozzese Alexander King riunirono intorno allo stesso tavolo economisti, scienziati, imprenditori. In tutto, una trentina di persone invitate a riflettere sul futuro del nostro pianeta
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Deborah Pedone | Nel 1968, all’Accademia dei Lincei, il manager torinese Aurelio Peccei e lo scienziato scozzese Alexander King riunirono intorno allo stesso tavolo economisti, scienziati, imprenditori. In tutto, una trentina di persone invitate a riflettere sul futuro del nostro pianeta.

Cinquant’anni dopo, quello che è poi passato alla storia come Club di Roma, continua il suo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici, coinvolgendo nelle sue battaglie persone comuni e Capi di Stato.

Nato come associazione apolitica basata sulla ricerca scientifica, il Club di Roma operava -e opera- nell’analisi delle interazioni tra sistemi sociali, economici, tecnologici e naturali. Seppe catturare fin dai primi anni l’attenzione globale, soprattutto grazie alla pubblicazione del Rapporto sui limiti dello sviluppo, più noto come Rapporto Meadows. I dati del rapporto vennero resi noti ancor prima della pubblicazione ufficiale: una scelta strategica di Aurelio Peccei che, da grande comunicatore, seppe così attirare l’attenzione su un testo che venne tradotto in trenta lingue.

Il grande tema, da portare all’attenzione generale, era l’intrecciarsi dei diversi sistemi, ponendo l’accento su cinque grandezze in stretta relazione tra loro: l’aumento della popolazione, la crescita degli alimenti, delle risorse e lo sviluppo industriale, con inevitabile conseguenza della crescita dell’inquinamento.

Per celebrare il mezzo secolo le OGR di Torino ospiteranno una serie di appuntamenti promossi dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT in collaborazione con il Politecnico di Torino. Il primo incontro dedicato alla figura di Aurelio Peccei si è tenuto lo scorso 3 aprile, con la partecipazione del docente del politecnico Pier Paolo Peruccio e l’economista, imprenditore e inventore della blu economy, Gunter Pauli, definito lo Steve Jobs della sostenibilità ambientale.

«Metà delle persone che mi hanno ispirato, nella vita, fanno parte del Club di Roma. Aurelio Peccei è stato il mio mentore, una cosa che al giorno d’oggi si è persa –ha detto Gunter Pauli– con Peccei il Club di Roma si è convertito in azione». Così l’economista ha introdotto il lavoro del Club e di Peccei, lavoro dedito interamente alla salvaguardia del pianeta e che finalmente, dopo anni di sede all’estero, tornerà in Italia.

Iniziative straordinarie sono state compiute, come quella realizzata in Colombia con la ri-forestazione della foresta pluviale, e molte ancora da fare per un futuro sostenibile.

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