28 Marzo 2024
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Ginevra D’Angelo | Il treno di Circonomìa caffè prosegue il suo viaggio alla scoperta della circolarità con la sua quinta tappa di Luglio a tema rifiuti pericolosi.

Intervengono nella disquisizione, in qualità di ospiti, Stefano Ciafani, Presidente di Legamabiente, e Paolo Tomasi, Presidente di Conou, (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e partendo da quello che è il tema portante della discussione, i rifiuti, faranno una panoramica sulla circolarità in Italia.

Perché, come sostiene Stefano Ciafani, «siamo riusciti a fare delle cose straordinarie» nel nostro paese a livello d’impianti e tecnologie sostenibili un esempio lampante è Conou.

Conou un’eccellenza italiana

Paolo Tomasi racconta quella che è stata la storia del suo consorzio, il primo consorzio ambientale che ha operato in Italia e che nasce da una direttiva UE del ’75, diventata legge otto anni dopo e finalmente impianto nel 1984.

Il Conou rappresenta a pieno la circolarità e l’innovazione riciclando completamente quello che raccoglie e lavorando fianco a fianco con Legambiente anche a progetti d’informazione e promozione delle tematiche ambientali.

La lotta all’ecomafia

A proposito di progetti interessanti, Stefano Ciafani parla del rapporto sulle ecomafie che Legambiente annualmente stende.

Il progetto nasce nel ’94 dall’idea di penalizzare chi lucra sull’ambiente, minando la salute delle persone, e fare un lavoro per preservare un’economia sana.

Il rapporto non è solo volto a raccontare le cose negative che ci sono nel paese, ma anche le tante cose positive che il paese può vantare.

E, secondo Ciafani, è proprio su questo che bisogna insistere, sui nostri vanti e la preparazione, sulle nostre competenze in ambito circolare e per farlo abbiamo bisogno di concretizzare il nostro potenziale inespresso.

Un paese dal potenziale ancora inespresso

Il nostro paese non si dimostra ancora pronto al salto di qualità, non per mancanza di capacità o di idee, ma per un sistema ricco di complessità che danneggia chi ricerca la sostenibilità e rende l’economia circolare una via crucis senza fine. 

«Dobbiamo insistere perché ci siano le opere pubbliche giuste, ci siano le semplificazioni giuste», queste le parole di Stefano Ciafani che crede molto nelle potenzialità dell’Italia e per questo ci invita a spingerci sempre un passo più avanti, a fare pressioni perché le lotte ambientali siano combattute da tutti e non solo dai singoli.

La circolarità non deve essere necessariamente un percorso tortuoso ad ostacoli, è necessario che diventi un semplice rettilineo, una costante.

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