25 Aprile 2024
Hackability è una non-profit nata a Torino nel 2016 per far incontrare le competenze di designer, maker, artigiani digitali con i bisogni e l'inventiva delle persone con disabilità
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Hackability, no-profit nata a Torino nel 2016 per far incontrare le competenze di designer, maker, artigiani digitali con i bisogni e l’inventiva delle persone con disabilità, si è aggiudicata la Menzione d’Onore del XXVI premio Compasso d’Oro, uno dei più prestigiosi premi
internazionali di design.

Per raggiungere questo obiettivo Hackability ha sviluppato una metodologia di co-design e open innovation che permette alle persone con disabilità e i care giver, con il supporto di maker e designer di progettare e realizzare soluzioni innovative e personalizzate per l’autonomia e la cura, mettendo al centro le proprie idee, i propri bisogni, le proprie competenze.

Ad attirare l’attenzione della giuria internazionale del Compasso d’Oro è stato questo modo di lavorare, questa metodologia che in quattro anni Hackability ha applicato per co-progettare un futuro più accessibile in diversi ambiti come ad esempio al cibo, (grazie al supporto di Barilla, Wasa ed Harri’s), allo sport (con Juventus) e alla mobilità (con Toyota e Arriva).

Ma, soprattutto, questa metodologia ha portato la costruzione di tavoli di co-design sull’accessibilità e l’autonomia anche nelle periferie di Torino, Milano e Parma, nelle scuole, nelle università e nel mondo ospedaliero.

E’ una novità che ad aggiudicarsi un riconoscimento nel panorama dei grandi premi internazionali di design sia un progetto di innovazione sociale che sposta l’attenzione dai prodotti di design – tutti liberati in open source – alle ricadute ad impatto sociale e di innovazione e ricerca.

Oggi Hackability ha progetti a Torino, Milano, Cuneo, Parma, Reggio Emilia e Matera e in autunno sarà rilasciato un kit di strumenti per permettere a tutti di cimentarsi, in modo guidato, con questa innovativa metodologia.

Racconta Carlo Boccazzi Varotto founder e coodinatore di Hackability: «anche sull’onda di questo riconoscimento, ci piacerebbe dare vita, magari a Torino, dove abbiamo un rapporto forte con tante istituzioni, con il Politecnico, con Fondazione Links, con Torino Social Impact, a un centro che usi il co-design come strumento per produrre conoscenza, processi di open innovation rivolti alle imprese e di inclusione per superare lo stigma. Non solo un laboratorio di prototipazione, ma un vero hub di innovazione in grado di realizzare corsi, workshop, tavoli di co-progettazione, conferenze, mostre, mettendo al centro le persone con disabilità».

Gli oggetti e le metodologie, insignite con il Premio Compasso d’Oro o con la Menzione d’onore, entrano a far parte di diritto della Collezione Compasso d’Oro ADI, dichiarata il 22 aprile 2004 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali di “eccezionale interesse artistico e storico.

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