28 Marzo 2024
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GD Migliaia di morti, chi in reparti di terapia intensiva, dentro tendoni-ospedali allestiti in fretta e furia un pò ovunque . Gli ultimi dati ci parlano di 1.344.003 morti. Nel nostro Paese i casi confermati sono 1.272.352 con morti 47.217.

Le immagini durante il Lockdown dei camion dell’esercito che trasportavano le bare di quei morti che non trovavano neanche un posto per essere seppelliti, ci hanno lasciati attoniti.

Da più parti nel Mondo Scientifico si sono sollecitate le autopsie per comprendere meglio l’effetto del virus sul nostro organismo e forse qualcosa si è capito e qualche protocollo terapeutico è stato identificato grazie a questo.

Ma la morte, che tutti noi cerchiamo di esorcizzare, ma fa parte del nostro percorso di vita, ci ha colpito da vicino coinvolgendo, specie in questa seconda ondata sia persone care sia personaggi pubblici e per questo ci fa ancora più timore. Ci lambisce e ci spaventa perchè fra i tanti casi che hanno superato la malattia ve ne sono alcuni, che hanno avuto un esito infausto. E poi c’è l’orrore del morire soli o del non poter dare assistenza ad un caro, malato e ricoverato.

Non si è mai più parlato di decessi con questa continuità e con questa contiguità. Non sono morti lontane legate ad un conflitto o decessi dovuti ad una grave sciagura ambientale che ha distrutto le vite di famiglie. Dopo queste terribili sciagure si cerca di superare il dramma che è circoscritto in un evento temporalmente definito. Qui invece è un lungo, continuo giornaliero elenco di nuovi morti. Addirittura il Ministero della Salute pubblica un bollettino in cui ci sono anche i nuovi morti con l’incremento giornaliero.

Questo impedisce la elaborazione della morte che resta drammaticamente presente, vicina e quotidiana.

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