12 Ottobre 2024
Gli studenti hanno occupato il Campus Einaudi, arriva anche a Torino la protesta degli attivisti di End Fossil
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Un’occupazione per chiedere all’università di tagliare i legami con le aziende dei combustibili fossili. L’hanno proclamata al Campus Einaudi studentesse e studenti dell’ateneo torinese, aderendo alla campagna End Fossil: Occupy! (LEGGI QUI)

L’Università, così come il Politecnico di Torino – scrivono gli studenti in una nota diffusa in questi giorni – stipula accordi con soggetti quali l’ENI, azienda tra le cento più inquinanti che da sole sono responsabili del 71% delle emissioni di CO2 mondiali.

Sta succedendo a Torino quello che non più tardi di tre giorni fa è successo a Pisa dove è stato occupato il Polo Carmignani e alla facoltà di Fisica della Sapienza di Roma: anche qui gli studenti dicono “basta” a ogni forma di collaborazione – finanziamenti compresi – con l’industria del fossile.

Al centro della protesta, a Roma come a Torino, anche i rapporti tra mondo accademico e aziende militari. «L’industria della guerra ha legami ancora più stretti con i nostri atenei, tramite innumerevoli partnership con aziende quali Leonardo, prima produttrice di armi dell’UE, e Thales Alenia» spiegano gli studenti torinesi.

Già pronte forme di protesta contro la nascente Cittadella dell’Aerospazio, che sarà “battezzata” all’Oval di Torino il prossimo 29 novembre.

E la lotta per una vera transizione energetica si lega anche alla protesta per la recente assegnazione a ENI da parte del governo israeliano di permessi di estrazione di gas naturale al largo delle coste palestinesi. «Così Israele premia il supporto strategico italiano alle proprie politiche criminali, ecocidio e genocidio, in Medio Oriente come nel resto del mondo, vanno di pari passo» l’accusa del movimento.

«Vogliamo che i nostri “saperi” vengano utilizzati per ricostruire questo mondo, non per continuare a distruggerlo» la richiesta degli studenti che si sono mobilitati.

Per approfondire ☛ End Fossil Italia

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