10 Febbraio 2025
La storia di Jorge, paziente gravemente “odontofobico” trattato con successo con la sedazione cosciente all'ambulatorio dell'ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato
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Asia Motta

Chi ha detto che il dentista fa paura solo ai bambini? All’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato un uomo che per anni aveva evitato le cure odontoiatriche è riuscito, grazie alla sedazione assistita, a superare la paura e a porre fine al dolore cronico che gli impediva di vivere normalmente la sua vita.

Grazie alla “Sedation Machine” si possono infatti portare a termine cure odontoiatriche senza anestesie generali. Il dolore è inesistente e così paure e fobie non prendono il sopravvento.

La “Sedation Machine” è un dispositivo medico che permette attraverso l’inalazione di gas specifici una sedazione cosciente. Questo vuol dire che l’anestesia rende insensibili al dolore i pazienti mantenendoli completamente svegli e vigili.

Il protossido d’azoto viene miscelato con l’ossigeno a percentuali variabili e personalizzate. Attraverso una mascherina questa miscela di gas viene inalata rendendo insensibili ai dolori ma perfettamente vigili.

I vantaggi di un’anestesia simile sono prima di tutto la comunicazione con il medico, il quale mantiene il contatto con il paziente, aiutandolo con ansia e paura. Questo dispositivo riduce il rischio di complicanze mediche per pazienti con patologie sistemiche e soprattutto va in contro a chi ha disturbi psicomotori ed esigenze particolari.

Quando è nata questa tecnica?

In passato, il primo farmaco utilizzato per la sedazione dei pazienti odontoiatrici fu il protossido di azoto. Questo gas venne impiegato per la prima volta nel 1844 negli Stati Uniti dal dentista Horace Wells, che lo utilizzò durante un intervento per l’asportazione di un molare.

A partire dagli anni 70, il protossido di azoto miscelato con ossigeno divenne un importante strumento in odontoiatria, favorendo la sedazione cosciente. La tecnica venne introdotta in Europa con il nome di “Henry Langa” e in Italia arrivò negli anni ’80.

«L’esempio casalese dimostra come la sanità pubblica debba essere intesa: di supporto e aiuto alle persone più fragili» ha detto l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi. «Per questo motivo ci stiamo attivando per offrire cure odontoiatriche anche a quella parte di cittadini che ne è esclusa per cause economiche anche attraverso l’aiuto delle fondazioni di origine bancaria».

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