
Fonte Scienza in rete
Diversi giornali hanno riportato il progetto annunciato dal ministero della Salute di realizzare una rete di “superospedali”, destinati a potenziare l’assistenza sanitaria soprattutto al Sud.
Queste strutture, dotate di status speciale e finanziamenti statali, avrebbero lo scopo di frenare la mobilità sanitaria e a offrire cure di alta complessità. Ma ha senso prevedere una categoria di ospedali di riferimento nazionale cui riconoscere uno status particolare?
E la previsione di alcuni nuovi ospedali di questo tipo nelle Regioni del Sud potrebbe davvero frenare la mobilità passiva, cioè la tendenza degli abitanti a spostarsi altrove per farsi curare? La risposta, secondo Claudio Maffei, medico ed esperto di sistemi sanitari, è no, in entrambi i casi. Semmai, per rispondere in modo efficace alle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale, la priorità dovrebbe essere la razionalizzazione della rete ospedaliera esistente, piuttosto che la creazione di nuove strutture.