26 Aprile 2025
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Da Scienza in Rete

Sin dagli albori del loro avvento i chatbot hanno suscitato ripetutamente una critica: corretti, sì, ma estremamente standardizzati. Se da un lato questa neutralità del chatbot nell’elaborare le informazioni e nello stile pone delle criticità rispetto a temi come la creatività e l’innovazione (sul piano della scrittura, ma non solo), dall’altro potrebbe però anche diventare una risorsa nella gestione dei dibattiti e nella de-polarizzazione di opinioni estreme.

Proprio questa caratteristica dei chatbot, insomma, potrebbe far sì che diventino un mezzo efficace di appianamento delle controversie. Chatbot come la Habermas Machine e Debunkbot mostrano risultati promettenti sia nella mediazione di controversie sia nel contrasto delle teorie complottistiche. Pur considerandone gli attuali limiti, il futuro di queste tecnologie potrebbe essere non nella sostituzione, ma nel supporto ai processi deliberativi umani. Ne scrive Lorenzo Perin.

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