19 Aprile 2024
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Federico Cuomo | Le notizie viaggiano sempre più veloci e il rischio di accettare per vere anche le fake news -le notizie false e incontrollate- è dietro l’angolo. Ma il bisogno di un’informazione onesta e seria si sta facendo comunque strada, dando ragione a chi seriamente informa e comunica.

Se ne è parlato durante l’incontro Il contrario della verità: panorami, rischi, strumenti organizzato nell’aula magna dell’Accademia Albertina di Torino da Nexto, l’associazione di giovani imprenditori impegnata nel campo dell’innovazione, che ha voluto dedicare una serata al dilagante fenomeno delle bufale online e del ruolo ricoperto dai giornalisti al giorno d’oggi.

Il confronto è stato inaugurato dal giornalista de La 7 Frediano Finucci che ha posto l’attenzione sulla campagna elettorale portata di Donald Trump, sottolineando come il leader repubblicano sia riuscito a mettere in difficoltà l’intero sistema informativo statunitense facendo passare per “punti di vista” notizie evidentemente false. Il successo della strategia di Trump, secondo Finucci, rappresenta uno degli effetti più evidenti del progressivo processo di disintermediazione del giornalista, che porta il cittadino occidentale a informarsi attraverso internet senza badare alla fonte della notizia né alla credibilità di chi scrive, per privilegiare la velocità della notizia, anche a costo di credere alle falsità.

L’argomento è stato ripreso dal professore di Comunicazione Pubblica e Politica dell’Università di Torino Cristopher Cepernich che ha voluto far notare come, seppur messi in difficoltà dall’enorme e continuo flusso di notizie online, i giornalisti e i media in grado di presentare notizie attendibili stiano accrescendo il proprio pubblico, alimentando la sete d’informazione di chi non è disposto ad assorbire la totalità delle notizie che la rete e i social diffondono senza soluzione di continuità.

Cepernich ha poi mostrato come un possibile generale miglioramento della capacità di sapersi informare dei cittadini passi necessariamente dall’educazione delle nuove generazioni, e dalla volontà di saper accrescere la curiosità e la voglia di comprendere dei bambini attraverso la lettura fin dai primi anni di vita.

In chiusura il sociologo Giuseppe Tipaldo ha illustrato la forma e i contenuti delle notizie false, mettendone in evidenza i fini politici, oltre alla capacità di sapersi mascherare e passare per informazioni attendibili.

Tanta amarezza sembra emergere dalle parole di chi professionalmente divulga o studia l’informazione al giorno d’oggi, ma anche un pensiero condiviso sul ruolo ricoperto dai veri giornalisti: la certezza che l’informazione, quella di qualità, sia destinata a non morire mai.

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