20 Aprile 2024
Chiara Cuttica | In una città smart anche i toret diventano intelligenti. Le verdi fontanelle in ghisa che in tutta Torino dissetano i passanti hanno imparato a interagire con le persone, grazie a un'antenna wi-fi e all'ormai immancabile app per tablet e smartphone
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Chiara Cuttica | In una città smart anche i toret diventano intelligenti. Le verdi fontanelle in ghisa che in tutta Torino dissetano i passanti hanno imparato a interagire con le persone, grazie a un’antenna wi-fi e all’ormai immancabile app per tablet e smartphone.

ilovetoret2L’idea ha preso piede un anno e mezzo fa, grazie alla collaborazione tra l’associazione I Love Toret, Wedoo, Città di Torino e Smat. Il sistema si basa su un ibeacon, un’antenna Bluetooth a basse emissioni dalla forma di una moneta collocata all’interno della fontana che permette di stabilire un collegamento con i dispositivi cellulari: per connettere il proprio è sufficiente scaricare gratuitamente dagli store Ios e Android l’applicazione I love toret. Tutte le volte che ci troveremo a passare vicino a una fontana smart il nostro telefono ci avvertirà con una notifica e potremo collegarci e scaricare informazioni. Il toret sarà infatti un vero hot spot geolocalizzato in grado di offrire contenuti: news, informazioni turistiche, informazioni storiche e artistiche sulle zone della città vicine alla fontana. In più, sarà a cura di Smat fornire informazioni sulla qualità dell’acqua erogata dalle fontane e sui servizi offerti dall’azienda. L’app per la telefonia mobile contiene al suo interno una mappa navigabile di tutte le fontane pubbliche dell’area metropolitana.

ilovetoretTorino è la prima città europea ad applicare la tecnologia ibeacon sul territorio: il capoluogo subalpino è infatti è l’unica città al mondo ad avere una rete così estesa e capillare di fontane di acqua potabile, oltretutto immediatamente identificabili grazie alla particolare forma a testa di toro. Un motivo in più per testare sotto la Mole un nuovo marketing territoriale e turistico dalle applicazioni potenzialmente illimitate. “Trasformare i toret in antenne per la comunicazione -spiega l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta– apre la porta alla conoscenza della città ed è una concreta applicazione dei quell’internet delle cose che speriamo possa essere presto esteso su tutto il territorio cittadino”.

Sono ottocento i toret sparsi per Torino. In questa fase ancora sperimentale solo cinque sono dotati di antenne wi-fi: in piazza Castello, piazza San Carlo, Porta Susa, piazza Vittorio Veneto e piazza Bernini. Un ibeacon costa 5 euro, dotare l’intera rete cittadina avrebbe un costo contenuto ma molto dipenderà dai risultati e dal gradimento di cittadini e turisti. Torino sembra comunque crederci e lavora per farsi trovare pronta a un’applicazione su larga scala.

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