9 Dicembre 2024
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Giorgio Diaferia

Dal mancato finanziamento dei 4 miliardi al rinnovo del contratto dei medici, passando per il Pnrr e il payback sui dispositivi, la sanità nelle ultime settimane è al centro del dibattito politico. In prossimità delle prossime elezioni regionali dove le politiche sanitarie avranno un ruolo centrale, molto si discuterà e progetterà su quali investimenti fare. La Associazione Piemonte Libertà intende avviare una serie di proposte per recuperare efficienza ed umanità nella nostra sanità, che ancora stenta a riprendersi dopo la pandemia da Sars Covid19

Le liste di attesa sono passate  da un tempo del 6,3% nel 2019 al 10,9% nel 22 con anche 2 anni di tempo (Fonte Censis).Tra i temi all’ordine del giorno, che verranno affrontati il 15 Dicembre in un Convegno a Torino, il nuovo modo di rapportarsi tra Sanità pubblica e privata, tenendo conto della grave carenza di assistenza domiciliare per i pazienti con disabilità ed anziani, anche dopo la decisione della allora giunta torinese capitanata da Piero Fassino, di eliminare l’assegno sociale di 500 euro mensili alle famiglie con disabili al proprio domicilio.

Questa infausta ed antisociale decisione ha poi , insieme ad altre, spalancato la strada alla amministrazione Appendino. Una diversa integrazione tra la sanità pubblica e quella privata convenzionata si rende indispensabile, come un taglio alle prestazioni inutili e spesso ripetute per motivi di medicina difensiva. La carenza di medici di famiglia, reale, è superabile ad esempio con un diverso avviamento alla professione che ripristini una formazione semestrale presso i medici di famiglia per i neo abilitati. Resta invece grave la carenza di oltre 250.000 infermieri con un rapporto di 1 a 150 ricoverati nelle RSA. Anche queste ultime vanno ripensate trasformandole da residenze di fine vita a punti di associazione per gli anziani ad esempio inserendo in organico la figura del chinesiologo L67, che in molti ritengono debba oramai essere riconosciuto come professionista della sanità.

Le Regioni hanno il compito di organizzare e pianificare, fornendo i servizi sanitari con il supporto delle Autorità sanitarie Locali (ASL) ed anche la discussa attività intramoenia dei medici contribuisce al  finanziamento dell’assistenza sanitaria regionale, dunque una polemica sterile. Le migliori performance regionali si registrano in Veneto, Lombardia, Emilia  Romagna e Toscana, con la Campania che registra la più bassa speranza di vita  ed il più alto tasso di mortalità evitabile(21%) contro il 14% del Veneto. (Fonte C.R.E.A. Sanità). Ricordiamo che ogni miliardo stanziato per la Prevenzione ne frutta 3 di risparmi in cure e riabilitazione , liberando risorse per la giusta cura ovvero per la giusta diagnosi.(I.Capua) Una prevenzione primaria da fare nelle scuole, legata ad una seria educazione sanitaria associata ad una ripresa dell’educazione fisica e della medicina scolastica è la strada da imboccare unitamente ad un ripensamento delle funzioni “pubbliche” della sanità privata convenzionata.

Occorre poi non farsi trovare nuovamente impreparati ad una nuova emergenza sanitaria che si chiami Aviaria o Antibiotico Resistenza. Anche qui occorre una seria programmazione sulla Prevenzione affidata anche alla informazione e preparazione del personale sanitario tutto.

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