
Il cambiamento climatico, una realtà che gli scienziati denunciano da cinquant’anni
— 25 Settembre 2019Greta Arfinetti | Il riscaldamento globale è in atto, non possiamo più negarlo. Dagli anni Sessanta la temperatura globale è aumentata più velocemente di quanto sarebbe stato possibile per cause naturali e l’Intergovernmental Panel on Climate Change ha dimostrato che è destinata a salire di 0,1° ogni dieci anni.
Gli effetti di questa previsione saranno sconvolgenti per il pianeta: spariranno interi ecosistemi e saremo sempre più esposti a eventi estremi come esondazioni ma anche siccità e desertificazione.
Se ne è parlato all’Environment Park di Torino durante il primo incontro del progetto Envi4Future, ciclo di conferenze pubbliche pensate per le giovani generazioni e dedicate ai temi ambientali.
Per Costantino Manes, professore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente al Politecnico di Torino, dobbiamo interrogarci soprattutto sulle cause dei cambiamenti climatici, tra cui spiccano l’aumento dei gas serra, in maggior concentrazione l’anidride carbonica e il metano, e lo spreco di energia.
«Un modo per attenuare questi effetti è, anzitutto, la riduzione della deforestazione» afferma Manes mentre Giuseppe Gamba, presidente del Kyoto Club ed esperto in politiche energetico-ambientali, insiste sulla necessità di affidarsi ai pareri della comunità scientifica per non trascurare ulteriormente l’emergenza in atto.
L’Unione Europea ha approvato una serie di strategie per contenere le emissioni e investire sulle energie rinnovabili ma se l’obiettivo è la riduzione del 40% dei gas serra entro il 2050, la sua attuazione appare quanto mai lontana.
«Inoltre – continua Gamba – è necessario che le grandi strategie internazionali trovino un’applicazione concreta nelle realtà locali, attraverso l’elaborazione di piani regionali di adattamento».
Gli strumenti più efficaci in questo senso sono i piani regolatori delle città e i piani urbani per la mobilità sostenibile. Quest’ultima, fortemente sottosviluppata in Italia, dovrebbe essere incentivata dalla riduzione delle sovvenzioni economiche che ogni anno lo stato devolve all’industria automobilistica.
Il 17 ottobre all’Environment Park è in programma un incontro in cui giovani ed esperti parleranno di transizione energetica e dell’idrogeno come fonte di energia.
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