29 Aprile 2024
JB | Il parcheggio sotterraneo della Cittadella si farà, con buona pace di chi al posto delle auto avrebbe voluto un museo. Il Comune di Torino ha trovato l'accordo con il costruttore e i cantieri, fermi dalla scorsa estate, riapriranno nelle prossime settimane
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JB | Il parcheggio sotterraneo della Cittadella si farà, con buona pace di chi al posto delle auto avrebbe voluto un museo. Il Comune di Torino ha trovato l’accordo con il costruttore e i cantieri, fermi dalla scorsa estate, riapriranno nelle prossime settimane.

A bloccare i lavori era stata la protesta del Comitato Pietro Micca, nato dopo la distruzione della Galleria Magistrale della Cittadella abbattuta dalle ruspe durante la prima fase degli scavi sotto corso Galileo Ferraris (ne abbiamo scritto qui). Gli scavi hanno poi riportato alla luce altri reperti, in particolare costruzioni e fortificazioni militari del XVI e XVII secolo: un patrimonio architettonico che secondo il Comitato avrebbe dovuto essere preservato e valorizzato, magari creando un parco archeologico. Ne è nato un muro contro muro durato parecchie settimane, sbloccato solo dopo l‘intervento del Ministero.

A fine 2015 la decisione di Palazzo Civico di modificare il progetto originario del parcheggio, per permettere l’accesso ai resti sotterranei della Cittadella. Il 7 marzo il consiglio comunale voterà la proposta di modifica e il nuovo accordo con la ditta appaltatrice dei lavori: i posti auto sotterranei diminuiscono di un terzo e scendono da 469 a 304. Il taglio (che vale non meno di 3 milioni di euro) sarà compensato però da 94 nuovi stalli blu che verranno realizzati in superficie, tra via Meucci e via Bertolotti e saranno affidati in gestione alla Best in Park, già vincitrice dell’appalto per i quattro piani interrati.

Niente parco archeologico dunque, ma reperti integrati nel parcheggio, percorsi curati dalla Soprintendenza e zone-museo affidate all’Università. Un compromesso che tenta di conciliare la necessità di “far cassa” con la tutela del patrimonio culturale.

ComitatoPietroMiccaUna soluzione che però non soddisfa il Comitato Pietro Micca, preoccupato perché il Pastiss diventa una dependance del parcheggio che ingloberà gran parte dei reperti. «Ciò che finora si è salvato -aggiungono dal Comitato- lo si deve esclusivamente alla ferma opposizione di un gruppo di cittadini ed ora il Comune propone percorsi “emozionali” curati dalla soprintendenza, lo stesso ente che ha autorizzato la demolizione di 80 metri perfettamente conservati della principale galleria della Cittadella». «Sono stati salvaguardati gli interessi di tutti -è la conclusione del Comitato- tranne che dei torinesi».

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