13 Maggio 2024

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Valeria Rombolà | Tommaso Valli | Sabato 27 maggio il Santuario del Valinotto ha riaperto i battenti al grande pubblico, dopo un lungo periodo di chiusura. Grazie, infatti, al contributo stanziato dalla Compagnia San Paolo è stato reso possibile il restauro della volta e dell’apparato pittorico nate dall’ingegno dell’architetto Bernardo Antonio Vittone e del pittore Pier Francesco Guala.

Il Santuario si erge, isolato e maestoso, nella verde pianura carmignanese vicino alla frazione di Virle. L’edificio è sorto nel 1738 per volontà del filantropo Antonio Faccio. Nel corso degli anni ha subito numerose infiltrazioni che hanno progressivamente danneggiato i preziosi affreschi.

La Compagnia San Paolo è nota per il suo contributo alla valorizzazione delle realtà artistiche presenti sul territorio nazionale e ha voluto, anche questa volta, preservare un capolavoro architettonico di grande pregio. La realizzazione di questo progetto è però avvenuta grazie all’opera in concreto del “Consorzio San Luca”, il quale è stato fondato proprio per promuovere e valorizzare l’arte e la cultura attraverso la conservazione dei beni culturali.

II restauro ha recuperato le figure angeliche dipinte sui muri della chiesa e con esse anche la volontà originaria dietro gli intenti dei due artisti. La volta, traforata dai giochi di luce, appare come una lenta ascensione mistica che accompagna lo sguardo dello spettatore fino alla rappresentazione massima del Cristo, raffigurato sullo sfondo più alto della volta. La luce accompagna i dipinti con sottili infiltrazioni, che esaltano la bellezza complessiva dei dipinti. Ogni dettaglio è stato curato per conservare la tensione figurativa.

Il Santuario del Valinotto, grazie alla raffinata e attenta opera di restauro, diventa una perla di rara bellezza nei verdi prati piemontesi.

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