26 Aprile 2024
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Giacomo Russo del direttivo di TorinoViva sulle normative che regolano la professione dei massofisioterapisti inserite nella Legge di Bilancio
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Giacomo Russo del direttivo di TorinoViva sulle normative che regolano la professione dei massofisioterapisti inserite nella nuova Legge di Bilancio

È iniziata una campagna diffamatoria nei confronti dei massofisioterapisti, definiti addirittura “abusivi”, a opera dei poteri forti e associazioni di fisioterapisti che, in maniera del tutto faziosa e non corrispondente a realtà, stanno in tutti i modi strumentalizzando le maggiori testate giornalistiche per creare confusione e seminare odio e terrorismo nell’opinione pubblica. Trattasi di campagna diffamatoria nei confronti di una professione già normata da una legge tutt’ora vigente 403/71.

Lo stesso Ministro Giulia Grillo ha dichiarato che sarebbe impensabile non inserire in un elenco speciale tutti quegli operatori sanitari (come educatori professionali, massofisioterapisti e tecnici di laboratorio) che da oltre 20 anni operano nel servizio sanitario nazionale. Ecco perché un tale attacco mediatico è del tutto ingiustificato. È necessario mettere fine al caos normativo consentendo ad oltre 20.000 professionisti di continuare a lavorare, evitando un emergenza sociale.

L’Associazione Torino Viva, nella persona del suo presidente Giorgio Diaferia e dei membri del suo direttivo, sostiene le associazioni in rappresentanza dei massofisioterapisti (AIMFI, AIMTES, e Comitato di tutela legale massiofisioterapisti), che, a tutela e sostegno di categoria vogliono chiarire e rispondere, in maniera inequivocabile, a tutte le inesattezze che sono state indicate da altri in merito alla professione del massofisioterapista, non corrispondenti evidentemente alla realtà dei fatti e al solo scopo di creare una disinformazione globale per indebolire di fatto una categoria professionale composta da onesti lavoratori professionisti presenti da anni nel sistema sanitario nazionale.

Quella del massofisioterapista è una qualificazione ufficiale riconosciuta, valida e annoverata dal governo italiano e dal Dipartimento per le Politiche Europee, inserita nell’elenco delle professioni regolamentate dallo Stato Italiano.

A oggi il massofisioterapista è normato dalla legge 403/71 e dal DM 105 1997 che è, di fatto, il profilo professionale. La centralità del suddetto D.M. 105 recita: “Il Massofisioterapista è in possesso di una solida cultura di base e di una preparazione professionale che gli consentono sicure competenze operative atte alla prevenzione, cura e riabilitazione.”(…) ” Il massofisioterapista per le competenze acquisite è in grado di: lavorare sia in strutture pubbliche che private; svolgere tutte le terapie di massaggio e di fisioterapia in ausilio all’opera dei medici”. Nessun intervento normativo ha mai modificato le sopracitate norme.

Ciò di fatto basterebbe ad impedire di parlare di un titolo non riconosciuto.  Nessuno esercita illegalmente una professione sanitaria, da momento che ha un titolo riconosciuto, anzi al contrario, effettua le proprie prestazioni nei limiti di quanto previsto dal profilo professionale di riferimento (DM 76 ormai abrogato, e DM 105), rispettando fedelmente le indicazioni della prescrizione medica, dello specialista o del medico abilitato.

Bisogna ricordare a tal proposito che il titolo è stato conseguito presso regolari Scuole Regionali Autorizzate, con un corso di tipo triennale, con un obbligo di frequenza, e con tirocinio esterno di 1070 ore da effettuare presso strutture convenzionate.

Basterebbe, prima di accusare, leggere tutte le autorizzazioni rilasciate e tutti i D.M. fedelmente riportati sui diplomi abilitanti dei massofisioterapisti. Per poi non parlare del rilascio dell’attestato di conformità alla Direttiva comunitaria 2005/36/CE del titolo abilitante all’esercizio di una professione sanitaria, conseguita in Italia.

Con l’approvazione del maxi-emendamento alla Legge di Bilancio 2019, il governo consentirà al massofisioterapista di ottenere la dignità sociale che gli spetta di legge, e ottenere le tanto attese norme di salvaguardia a tutela del diritto al lavoro per tutti quei 18.000 professionisti, in possesso di un titolo valido, riconosciuto come “professione sanitaria” nel preesistente ordinamento e  tuttavia privo di una “casa” nella Legge Lorenzin.

Ricordiamo e ribadiamo che Torino Viva è stata la prima associazione intervenuta a sostegno di questi lavoratori, cercando di trovare delle soluzioni politiche e facendo avviare dei tavoli tecnici ministeriali a riguardo.

Onore e merito alle associazioni di categoria (AIMFI, AIMTES e Comitato di tutela legale massiofisioterapisti), e a Torino Viva per aver cercato di avviare un dialogo politico serio e pacato, chiarendo le contraddizioni, il caos normativo e le gravi corresponsabilità̀ che hanno determinato delle gravi ripercussioni sui massofisioterapisti, ovvero una categoria normata ai sensi di una legge e paradossalmente privata dei diritti con atti non legislativi, ma solo con mere interpretazioni sommarie.

Alla luce di quanto sopra dichiarato, Torino Viva, nella persona del suo presidente Giorgio Diaferia, in maniera forte e decisa si schiera a difesa e sostegno di migliaia di lavoratori e professionisti massofisioterapisti, che in queste ore sono vessati e vittime sacrificali di numerosi attacchi mediatici e che cercano di difendersi contro un sistema forte che ha letteralmente monopolizzato il settore informativo.

 

 

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