7 Dicembre 2024
JB | Un muro che cade porta con sé novità, anche se a cadere è il muro di una fabbrica. Se quella fabbrica poi si chiama Fiat le novità non sono di poco conto. Provate a chiederlo ai torinesi di Mirafiori, che questa estate per la prima volta hanno potuto guardare dietro il muro di via Anselmetti, fino al 2005 cinta perimetrale dello stabilimento Fiat. Vi diranno che per loro è stato come "vedere finalmente oltre"
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JB | Un muro che cade porta con sé novità, anche se a cadere è il muro di una fabbrica. Se quella fabbrica poi si chiama Fiat le novità non sono di poco conto. Provate a chiederlo ai torinesi di Mirafiori, che questa estate per la prima volta hanno potuto guardare dietro il muro di via Anselmetti, fino al 2005 cinta perimetrale dello stabilimento Fiat. Vi diranno che per loro è stato come “vedere finalmente oltre”.

Il lotto di via Anselmetti è solo una parte del grande involucro vuoto lasciato da Fiat: migliaia di metri quadrati di terreni -quasi tutti a Mirafiori- a cui dare nuova vita. La factory town del Novecento non esiste più e Torino punta a diventare città smart, al pari di altre capitali europee. Al centro della trasformazione sono proprio le ex aree industriali, tasselli di una non più procrastinabile trasformazione urbana. È già successo per l’ex Centro Stile Fiat, venduto un anno fa a Tecnocad, società di progettazioni industriali. Un’operazione da tre milioni di euro solo per l’acquisto della struttura: Tecnocad ha investito altri tre milioni per la riqualificazione degli spazi e oggi impiega centoventi persone, lavorando anche su commissioni del gruppo FCA.

Per quello che fu il parcheggio Fiat c’è l’interesse della Centrale del Latte di Torino che sui 2/3 dell’area vorrebbe costruire la nuova sede con annesso stabilimento, oggi in via Filadelfia. Diverse le offerte per la parte rimanente: ventimila metri quadrati che interessano anche a un brand di primo piano del mercato nazionale pronto a formalizzare la sua proposta entro fine anno.

Tutti gli interventi di riqualificazione sono coordinati da TorinoNuovaEconomia, società a capitale misto pubblico-privato costituita nel 2005 da Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino e Fiat SpA per mantenere nell’area di Mirafiori di un polo di attività produttive.

Prossimo a nuova vita anche il Centro Logistica. Per i sessantamila metri quadri del centro TNE ha lanciato un bando internazionale, che ha subito incontrato un migliaio di manifestazioni di interesse non solo da aziende italiane. Cinquanta i progetti ammessi al concorso, tutti con business plan. Otto quelli selezionati per l’assegnazione finale, sei dei quali presentati da gruppi torinesi.

Per la stesura del bando sono state consulate le associazioni del territorio: risultato, Mirafiori ha bisogno di vita e vivibilità, di iniziative che portino anche in periferia l’arte, la cultura e il tempo libero.

L’obiettivo -spiega Davide Canavesio presidente di TNE- è utilizzare l’area anche prima della sua trasformazione definitiva, come è successo per le Officine Grandi Riparazioni. I progetti propongono la rimodulazione dell’esistente, senza demolire le strutture e puntando alla rimodulazione degli spazi. In questo modo -continua ancora Canavesio- il Centro Logistica potrà essere il luogo dove organizzare attività multidisciplinari: esposizioni, manifestazioni sportive, laboratori.

E poi c’è chi propone di dedicare almeno una parte dell’area ancora all’automobile: passato e presente della passione a quattro ruote, sfruttando gli spazi per mostre-mercato, raduni, lancio di nuovi modelli.

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