26 Aprile 2024
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Federico Cuomo | Si è concluso con un pari e patta il confronto di ieri sera organizzato dall’associazione Torino Viva sulla nuova legge elettorale e sulla possibilità di andare alle elezioni nei prossimi mesi. Protagonisti il socialista di lungo corso Giuseppe La Ganga, il senatore PD Stefano Esposito e il radicale Igor Boni, moderati dal direttore di EcoGraffi Giorgio Diaferia.

IMG_0029Tutti concordi sul giudizio negativo su alcune delle modifiche apportate dalla Corte Costituzionale all’Italicum: le diverse soglie di sbarramento per la Camera e il Senato (rispettivamente il 3% e l’8%), la conferma dei capilista bloccati, la possibilità di ottenere un premio di coalizione al Senato ma non alla Camera. L’armonizzazione che prevederebbe sistemi di voto e soglie di sbarramento simili per le due camere, fortemente auspicata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è dunque sembrata mettere d’accordo i tre politici piemontesi riguardo una futura nuova legge elettorale.

IMG_0026Posizioni più eterogenee sono state espresse sulle preferenze, fortemente respinte da Igor Boni per la loro apertura a sistemi clientelari e alla corruzione; viste invece di buon occhio da Stefano Esposito che ha però voluto sottolineare come spesso in Italia non siano utilizzate con la massima trasparenza. Si voterà presto? Scettico Giuseppe La Ganga, poco convinto anche di una nuova maxi-coalizione che vedrebbe il centro-sinistra tornare a una struttura simile a quella dell’Ulivo, poi rivelatasi fallimentare. Stefano Esposito Pd ha in chiusura rimarcato la poca importanza sulla data del prossimo appuntamento alle urne, e sottolineato come sia fondamentale ritrovare un progetto condiviso che sappia ridare vita alla sinistra per garantire governabilità, trasparenza e una classe dirigente degna di questo nome. Più urgente, invece, fissare la data del congresso per il Partito Democratico: le diverse anime del partito sembrano voler capire una volta per tutte se possono condividere ancora qualcosa. Intanto gli elettori stanno ad aspettare.

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