
G7, ora Appendino è tra due fuochi
— 6 Ottobre 2017Deborah Pedone | Il G7 di Venaria lascia in eredità a Torino uno strascico di polemiche e accuse che dai cortei e dagli scontri tra manifestanti e polizia arrivano fino in Sala Rossa e mettono in discussione il ruolo del vicesindaco Guido Montanari.
Non sono piaciute le parole di apprezzamento di Montanari per il corteo anti-G7 che sabato ha cercato di raggiungere Venaria. Il vice di Appendino (che non ha preso parte al corteo, mentre hanno sfilato i consiglieri Carretto e Montalbano) ha infatti postato sui suoi social una frase che a molti è sembrata fuori luogo per chi ricopre una carica istituzionale. «Belle le brioches da portare ai ministri» ha scritto Montanari, commentando l’iniziativa dei manifestanti che hanno cercato di portare sotto le finestre della Reggia brioches di gomma da offrire simbolicamente ai ministri e ai capi di Stato che prendevano parte ai lavori del summit.
A difendere il collega di giunta è stato il sindaco Chiara Appendino, che ha rispedito al mittente le richieste di quanti vogliono le dimissioni del suo vice. Il primo a chiederle è stato il senatore PD Stefano Esposito, che in un tweet diretto al primo cittadino non ha usato mezzi termini: «il vicensindaco Montanari è una vergogna per Torino. Licenzialo».
«Troppo facile prendere le distanze a parole e poi sfilare con i violenti nei cortei. Ci avevano chiesto di portare il G7 a Torino e poi hanno fatto fare una figuraccia all’anima profonda e solidale di questa città, prima capitale d’Italia» scrive Matteo Renzi sul suo profilo Facebook. A rincarare la dose è Silvia Fregolent: la parlamentare del PD definisce Montanari «mandante morale degli scontri che hanno sconvolto la città», e aggiunge: «Torino non può essere amministrata da incapaci che strizzano l’occhio a frange di violenti».
Il riferimento è all’arresto di uno dei leader storici del centro sociale Askatasuna, Andrea Bonadonna, fermato durante gli scontri con la polizia. Un’equazione, quella tra MoVimento e frange violente che per Luigi Di Maio non ha fondamento di verità. Al contrario, ha detto il neoleader dei Cinquestelle, proprio l’amministrazione guidata da Chiara Appendino ha dimostrato una straordinaria capacità nella gestione di un evento potenzialmente molto rischioso.
Un’amministrazione che però potrebbe accusare il colpo. Proprio il G7 ha messo allo scoperto alcune contraddizioni all’interno della maggiornaza di Palazzo Civico, apparsa poco omogenea. E non solo per l’atteggiamento di Guido Montanari. A storcere il naso, adesso, sono anche altri consiglieri pentastellati.
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