
PM10, i numeri del semaforo antismog
— 9 Aprile 2018JB | Novembre e dicembre sono stati i mesi peggiori per i polmoni dei torinesi, con 29 giorni di sforamento dei livelli di PM10. A dirlo i numeri delle rilevazioni del Semaforo Antismog, il protocollo operativo adottato per la gestione delle situazioni di accumulo di inquinanti nell’atmosfera.
Il semaforo, così come deciso dall’Accordo per la qualità dell’aria del bacino padano, è stato attivo dal 1 novembre 2017 al 31 marzo 2018, per un totale di 151 giorni. Due i livelli di allerta registrati: arancione, dopo quattro giorni consecutivi di sforamento della soglia limite di 50 µg/m3 di PM10 nell’aria e rosso, dopo dieci giorni consecutivi di superamento della soglia. A misurare gli sforamenti l’Arpa, che ha effettuato le rilevazioni tutti i lunedì e giovedì di ogni settimana.
Le maggiori criticità, come era facile ipotizzare, si sono verificate nell’agglomerato torinese (ne abbiamo parlato qui). In particolare – fanno sapere dall’Arpa – a Torino sono stati 11 i giorni con livello rosso e 39 quelli con livello arancio. Nei comuni della prima cintura sono stati registrati 20 giorni con livello arancio e solo tre con semaforo al livello rosso.
Nelle altre principali città del Piemonte non si è invece mai attivato il livello rosso del semaforo dei PM10. Ad Asti, Alba, Bra, Tortona, Casale Monferrato il livello arancione è stato attivo per un totale di quattro giorni. Vercelli e Alessandria hanno fatto registrare rispettivamente 10 e 18 giorni con il livello arancione. A Novara, Trecate e Biella non si è invece mai attivato nessun livello di allerta.
Il rosso è scattato per tre giorni anche nei comuni della seconda cintura sud di Torino (Carmagnola, Chieri, Rivalta Santena…) ma non in quelli della seconda cintura nord (da Alpignano a Chivasso, da Druento a Pianezza) dove si sono avuti però 16 giorni al livello arancione.
Numeri alla mano, nell’inverno appena passato sono dunque stati proprio novembre e dicembre i periodi più critici per l’area metropolitana di Torino. Le settimane di fine autunno e inizio inverno hanno infatti coinciso con le condizioni meteo meno favorevoli alla dispersione degli inquinanti e delle polveri sottili nell’aria.
Per saperne di più leggi il report di Arpa Piemonte
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