19 Maggio 2024
L’Antro delle Muse riparte, entrando nel multiforme e complesso, ma al contempo affascinante e appassionante, universo del femminile, per scongiurare il silenzio e l’indifferenza che spesso scendono su di esso, mescolandosi alla paura delle cose difficili e scomode
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Federica Carla Crovella | Innumerevoli linguaggi artistici hanno più volte messo al centro le donne, rendendole oggetto di lodi, critiche, perorazioni e accuse, che nel tempo hanno assunto toni diversi ma non hanno smesso di “fare rumore”.

Tuttavia, da molti contesti le donne sono state volutamente escluse o dimenticate, ancora oggi in alcuni ambiti restano a margine e talvolta acquisiscono valore solo per il corpo che le rende desiderabili.

L’Antro delle Muse riparte entrando nel multiforme e incredibilmente complesso, ma al contempo affascinante e appassionante, universo del femminile, per scongiurare il silenzio e l’indifferenza che spesso scendono su di esso, mescolandosi alla paura delle cose difficili e scomode.

Parlando di donne, mostreremo anche la loro volontà e disponibilità a comunicare con il mondo, sia con la “fetta” che le valorizza e “combatte” accanto a loro sia con quella che le denigra e le emargina.

Ascoltando tante voci e appoggiandoci a varie forme d’arte offriremo opportunità di riflessione su grandi argomenti che entrano nella nostra realtà quotidiana, ma non soltanto in quella delle donne; infatti, la sfida sarà far coesistere il punto di vista femminile e quello maschile, facendoli convergere il più possibile l’uno verso l’altro.

Il punto di partenza sarà una questione che ancora oggi tocca da vicino la nostra cultura e la nostra società: il consolidamento degli stereotipi avvenuto su tanti aspetti della femminilità.

Questo tema si legherà a molti altri, per esempio la conflittualità e la solidarietà femminile, la differenza sessuale e culturale tra uomo e donna, la posizione delle donne nella società, nella famiglia e nel matrimonio.

Ci addentreremo anche in temi più complessi, come l’omosessualità, la gravidanza, la violenza e altre questioni, che, volente o nolente, non possiamo più fingere non ci riguardino.

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