14 Maggio 2024
Federica Carla Crovella | Da martedì 10 marzo sono estese non solo a tutto il Piemonte, ma a tutta Italia, le misure adottate nei giorni scorsi in Lombardia e in 14 province del nord Italia
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Federica Carla Crovella | Da martedì 10 marzo sono estese non solo a tutto il Piemonte, ma a tutta Italia, le misure adottate nei giorni scorsi in Lombardia e in 14 province del nord Italia.

#iorestoacasa

Il provvedimento è stato ribattezzato dal governo con lo slogan “io resto a casa”; quattro parole che hanno dato il via a una campagna promossa sui social network dai protagonisti della musica, del cinema e dello spettacolo.

Hanno già fatto sentire la loro voce Giuliano Sangiorgi, Laura Pausini, Ligabue, Jovanotti, Fiorello, Chiara Ferragni, Tiziano Ferro. Non per cantare o fare spettacolo, ma per esortare l’Italia ad essere responsabile e contribuire a fermare il virus restando il più possibile nelle proprie abitazioni, evitando situazioni che favoriscano la propagazione del contagio.

Siamo arrivati ad un momento cruciale, in cui la misura che ciascuno di noi può e deve adottare, per tutelare sé e gli altri, è limitare al massimo la mobilità al di fuori delle proprie abitazioni, salvo casi strettamente necessari.

Italia, zona protetta

Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e Verbano-Cusio-Ossola sono state le prime ad essere coinvolte in queste misure in Piemonte. Fino a lunedì Torino non era considerata “zona protetta”, per usare le parole del presidente Conte, ma dal 10 marzo e fino al 3 aprile, che sia centro o periferia, deve fare i conti con la sua prima giornata in “isolamento”.

Alla luce della nuova situazione d’emergenza sono sospese tutte le attività che creino assembramenti: restano chiusi i musei e altri luoghi di cultura; si fermano anche pub, discoteche e luoghi di attrazione similari; bar e ristoranti sono aperti fino alle 18.

Con l’estensione della zona protetta all’intero territorio nazionale, fino al 3 aprile è ufficialmente sospesa tutta l’attività didattica in presenza, per tutte le scuole di ogni ordine e grado e l’università.

I numeri in Piemonte

Nei giorni scorsi il presidente Alberto Cirio ha contratto il virus e, di conseguenza, tutta la giunta è stata sottoposta al test. Su 10 esami effettuati 9 sono risultati negativi; ha dato esito positivo solo quello dell’assessore Andrea Tronzano, che si trova in isolamento fiduciario.

Martedì in Piemonte sono decedute altre 4 persone, risultate positive al test sul coronavirus; quindi le vittime salgono a 17. Lo scenario è insolito: per le strade di Torino si incontrano il silenzio e le pattuglie di carabinieri impegnati a tenere sotto controllo la situazione. Raramente passano automobili e pedoni per le strade.

Ricoveri anche nelle strutture private

Le terapie intensive degli ospedali pubblici sono congestionate per via del forte aumento dei casi di coronavirus; Aiop Piemonte ha annunciato che per gestire meglio l’emergenza si potrà fare affidamento anche sulla sanità privata.

Sono trentasei le strutture disponibili ad accogliere pazienti non affetti dal virus che abbiano bisogno della terapia intensiva, mentre la Clinica Pinna Pintor sarà interamente a disposizione per pazienti colpiti dal coronavirus.

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