
Sanità piemontese verso la Fase-2, Di Perri «ora controllare i focolai»
— 20 Aprile 2020È già stata ribattezzata “l’altra” fase-2 del Piemonte, quella sanitaria, cruciale e imprescindibile quanto l’attesa ripartenza economica.
C’è da rimettere in piedi la medicina territoriale, crollata in piena pandemia sotto i colpi di venti anni di tagli al sistema sanitario e dell’approccio quasi esclusivamente ospedaliero scelto per contrastare il coronavirus, che ha potenziato le terapie intensive e -di fatto- lasciati al loro destino i medici di base. (Ne abbiamo parlato QUI)
Sanità, via alla Fase-2
Ad analizzare le carenze strutturali che l’emergenza ha messo in luce e ad indicare le soluzioni per la ripartenza sarà una “task-force”, nominata dal presidente della giunta regionale Alberto Cirio. (Leggi QUI)
Sarà guidata dall’ex viceministro della Salute Ferruccio Fazio, oggi sindaco di Garessio, e potrà contare sull’apporto, tra gli altri, di Giovanni Di Perri, responsabile delle Malattie infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia e del presidente dell’Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto.

«Il primo passo sarà quello di capire il contesto in cui ci stiamo muovendo e valutare la situazione piemontese anche confrontandola con quella di altre regioni, ad esempio il Veneto» spiega Giovanni Di Perri. «Dovremo procedere a una revisione delle nostre modalità di intervento in funzione della curva dei contagi, perché non si può continuare a programmare tutto solo in funzione del Covid-19».
I numeri in Piemonte preoccupano ancora: gli ultimi dati parlano di 185 pazienti guariti ma i nuovi casi sono più di cinquecento. Questo però non vuol dire che negli ospedali non si debba pensare a un graduale e prudente ritorno a qualcosa che assomigli alla normalità. A cominciare da un riallestimento dei reparti, rivoluzionati e ridisegnati per far fronte comune all’emergenza.
Attenzione ai focolai
«Ora bisogna controllare i focolai e va fatto in maniera costante – continua ancora Di Perri – perché il coronavirus è un’infezione subdola: spesso non si manifesta con sintomi evidenti e dunque è più facile che si diffonda, data la sua natura aerea».
Un problema in più in vista della fine del lock-down, della fatidica data del 4 maggio quando, gradualmente, si dovrebbe tornare a uscire di casa e lavorare. «Se da un lato è più facile, per lo meno in astratto, garantire la sicurezza di chi lavora nelle linee produttive dove è possibile attuare protocolli sanitari, il vero problema sono le attività frontali, i negozi, dove i contatti e gli scambi sono all’ordine del giorno».
Una grande mano potrebbe arrivare da un vaccino, di modesta efficacia, capace di indurre una risposta anche minima. «Sì, basterebbe – spiega sempre il professor Di Perri – perché un vaccino, per quanto blando, ma capace di evitare il passaggio evolutivo alla polmonite ci permettere di raggiungere il nostro obiettivo». «Se avessimo un preparato che ci toglie quel 5% di casi gravi e mortali noi avremo risolto il problema» perché il restante 95% dei casi sono infezioni che il sistema sanitario è abituato a gestire a casa.
Resta il fatto che il sistema sanitario si è fatto cogliere impreparato dall’arrivo del virus e ha dimostrato tutti i suoi limiti, a cominciare dalla risposta che la medicina del territorio non ha saputo dare. «Dalla Pianura padana alla Spagna, passando per la Gran Bretagna e oggi per gli Stati Uniti, tutti hanno commesso gli stessi errori perché il virus che stiamo combattendo è qualcosa di nuovo, atipico e altamente contagioso» conclude Giovanni Di Perri.
Related Articles
-
-
#SalTo23 | Vivere in modo nuovo la transizione ecologia
22 Maggio 2023 -
#SalTo23 | L’ultima (La)gioia
22 Maggio 2023 -
-
fuorisacco
26° FESTIVAL CINEMAMBIENTE PROGRAMMA
— 6 Giugno 2023Si entra nel vivo della 26esima edizione di CinemAmbiente, la più importante manifestazione italiana dedicata ai film a tema ambientale, organizzata dal Museo…
Video & TV
▶ Punto salute 2023
lo scaffale
L’ipocrisia dell’abbondanza Perché non compreremo più cibo a basso costo
— 24 Maggio 2023Fabio Ciconte L’abbondanza non c’è mai stata davvero, se non per pochissimi. Abbiamo soltanto vissuto l’illusione di un’abbondanza artificiale e…
-
IN COLLABORAZIONE
-
noi parliamo di…
#LaSalute 10 ottobre acqua agricoltura alimentazione Ambiente antonella frontani antropos appendino cambiamenti climatici carlotta viara Cinema circonomia clima co2 covid covid19 Ecograffi Ecologia economia circolare enpa environment Festival giorgio diaferia inquinamento italia jazz ministero della salute pandemia pd piemonte Po POLITICA prevenzione rete7 ricerca Salone del Libro salute Sanità sostenibilità sport suism torino vas virus
Lascia un commento