26 Aprile 2024
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Carlotta Viara |

La “morale” cui il Candido di Voltaire perviene, dopo le mille peripezie tragicomiche in giro per il globo, è proprio questa: bisogna coltivare il nostro giardino.

Prendersi cura del proprio hortus conclusus è, in effetti, una sana filosofia di vita, che, al di là dell’evidente metafora, è stata “presa alla lettera”, in regime di Covid, dal 62% degli italiani (dato Coldiretti 2020).

Ecco uno degli effetti positivi della reclusione forzata di questi ultimi mesi: aver prepotentemente risvegliato il giardiniere “in erba” sopito in (quasi) 40 milioni di noi.

Ora, di tutto questo gran zappettare, ne cogliamo, soddisfatti, i meritati frutti.

I risultati sono ben visibili: finestre incorniciate da gerani; balconi traboccanti di gelsomini dall’inconfondibile profumo; terrazzi che paiono giungle mediterranee aggrovigliate di arbusti o sapientemente riconvertiti in piccoli orti domestici per il fabbisogno casalingo di insalata; cortili-agrumeti e giardini lussureggianti a rallegrarci gli occhi e lo spirito; geometrici orti urbani a ricordarci che la terra è di tutti.

Risultati, peraltro, apprezzabili pure in termini di ricaduta benefica sull’economia del settore, che ha registrato un incoraggiante incremento degli acquisti di semi, piante (molto richieste le varietà nane di frutta ed ortaggi), fertilizzanti ed articoli strumentali alla coltivazione.

Il comparto florovivaistico, con le sue 27mila imprese (dal chiosco del fioraio allo strutturato garden center), garantisce 200mila posti di lavoro e genera un fatturato annuo di 2,5 miliardi di euro (900 milioni dei quali imputabili alle esportazioni).

Purtroppo, il prolungato lockdown ha “falciato” le vendite, in un periodo – quello primaverile – in cui si concentra il 75% degli introiti.

Grazie agli stanziamenti ed alle agevolazioni del decreto rilancio (i cui decreti attuativi sono in corso d’opera https://www.florovivaistiitaliani.it), però, il settore sta timidamente risbocciando, forte dei sempre più proseliti dal “polliceverde”, cultori della garden therapy.

Il giardinaggio. Un toccasana per il fisico e la mente.

Terapeutico, lo sostiene la scienza: efficace rimedio naturale per abbassare i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) ed alzare quelli dell’umore.

Quasi taumaturgico, lo testimonia chi lo pratica: non è necessario possedere un latifondo per gioire del proprio angulus ridet; basta un semplice davanzale su cui poggiare qualche vasetto di odorosa aromatica perché … l’aggiunta di basilico fresco dia tutto un altro sapore al sugo.

Il sapore della gratificazione: mani nude nel terriccio ed amorevole dedizione gli ingredienti principali, capaci di trasformare anche la piantina più asfittica, dimenticata da tempo immemore sul pianerottolo di casa, nella più bella della specie.

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