19 Aprile 2024
Francesca Grassitelli | EcoForum per l'Economia Circolare del Piemonte: neanche quest'anno la Regione rispetta le norme di legge in materia di raccolta differenziata, ma aumentano i Comuni Rifiuti Free.
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Francesca Grassitelli

L’economia circolare sembra essere ancora un traguardo lontano, soprattutto in Piemonte.
Infatti, a 8 anni dalla data in cui la regione avrebbe dovuto raggiungere il 65% di raccolta differenziata, quest’anno si ferma ad un modesto 63,4%.
A rallentare la corsa regionale verso il rispetto delle norme di legge sono i comuni di Torino (47%) e Alessandria (48%).

Questo è quanto emerge dal dossier Comuni Ricicloni Piemonte 2020, presentato mercoledì 9 dicembre a Torino da Legambiente, in occasione della IV edizione dell’EcoForum per l’Economia Circolare del Piemonte.

Secondo Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, per un’economia realmente circolare è importante partire dalla riduzione del rifiuto prodotto, per poi passare al riciclo e alla valorizzazione del materiale raccolto differenziatamente.
E’ per questo motivo che l’Associazione ha voluto premiare non solo i comuni che rispettano l’obbligo di legge, ma soprattutto quelli che producono meno rifiuti, passando dal concetto di “Ricicloni” a quello di “Rifiuti Free”.

Ed infatti in tutto questo una nota positiva c’è: i Comuni Rifiuti Free, ovvero con una raccolta differenziata superiore al 65% e una produzione di rifiuto secco indifferenziato inferiore ai 75 kg/abitante anno, sono aumentati dai 44 del 2019 ai 97 di quest’anno. (Per l’elenco completo qui.. www.legambientepiemonte.it)

Un simile risultato è dovuto ad un’efficiente responsabilizzazione dei cittadini attraverso una raccolta domiciliare porta a porta, un’informazione e sensibilizzazione continua e politiche anche tariffarie che premiano il cittadino virtuoso.
Questi stessi ingredienti hanno reso possibile anche la premiazione del Consorzio Chierese per i Servizi e del Consorzio Medio Novarese.

Ma la strada da percorrere è ancora lunga, perché in Italia e in Piemonte “mancano impianti per la chiusura del ciclo. Impianti di valorizzazione della materia, impianti che trattino i prodotti della raccolta differenziata, impianti che siano funzionali alla terza R, quella del Riciclo”, come afferma ancora Prino.

Per questo, nel corso delle due giornate del 9 e 10 dicembre, diversi enti hanno illustrato i propri progetti per un territorio più sostenibile. Tra questi ricordiamo l’Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino, l’azienda Novamont, il progetto ECCO (Economie Circolari di Comunità), NovaCoop e infine Acea.

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