26 Aprile 2024
Gaia Sposari | Torino ha ospitato la prima edizione di ColtivaTo, il Festival Internazionale dell’Agricoltura. Tre giorni per raccontare l’agricoltura nel contesto dell’innovazione e della salute
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Gaia Sposari

Torino dal 31 marzo al 2 aprile ha ospitato la prima edizione di ColtivaTo, il Festival Internazionale dell’Agricoltura. Tre giorni di incontri ed eventi per raccontare l’agricoltura nel contesto dell’innovazione, della tecnologia e della salute.

L’obiettivo è stato mettere in primo piano l’agricoltura come settore non solo industriale ma anche culturale e accademico, troppo spesso trascurato in favore di altri. Non si è discusso solo di scienza, ma anche di futuro, etica, parità di genere, arte e medicina. Un’edizione pilota fatta di concerti e spettacoli teatrali, con una rassegna cinematografica e visite guidate. Un approccio a 360 gradi, per inquadrare l’agricoltura da ogni prospettiva.

L’opening di venerdì 31 marzo alla Cavallerizza Reale. è stato moderato da Maria Lodovica Gullino, fitopatologa e presidentessa del Comitato d’Organizzazione, e ha visto gli interventi della virologa e divulgatrice Ilaria Capua e del giornalista e scrittore Antonio Pascale. La prima ha parlato di salute circolare e dell’importanza dell’interdisciplinarietà tra scienza e le discipline umanistiche, il secondo ha preso parola partendo dalle sue esperienze per costruire in monologo sul grano, sulla sovrappopolazione e sulla relazione tra uomo e natura.

Un opening che, con i suoi due primi ospiti, ha abbracciato i mondi della scienza e dell’arte sotto il contesto dell’agricoltura, proprio come voluto dal Festival.

Messa in primo piano da Maria Lodovica Gullino durante l’opening è stata l’importanza di Torino come luogo del festival. «Il Piemonte è una regione dove il legame tra l’agricoltura e la città è estremamente importante», racconta, «e a Torino questa relazione è molto sentita». Come raccontato in giornata da Fabrizio Galliati, membro della Giunta della Camera di commercio di Torino, il 5,2% delle imprese torinesi sono agricole: può sembrare un numero piccolo ma si parla di più di 11 mila aziende.

Importante anche la scelta di ospitare i lavori del festival nelle sale “auliche” dei salotti buoni di Torino, dove – ha detto Ludovica Gullino – solitamente vengono discussi temi ritenuti più culturalmente importanti dell’agricoltura. I più di 40 incontri organizzati si sono infatti svolti tra la Cavallerizza Reale, il Museo Egizio, il Museo Nazionale del Risorgimento, il Conservatorio. Luoghi centrali sia dal punto di vista geografico che da quello del patrimonio culturale.

ColtivaTo è stato creato nell’ambito della “ripartenza” che la città di Torino aveva vissuto nella primavera pre e post Eurovision 2022, sfruttando l’energia che l’evento canoro aveva portato con sé. Antonio Pascale e Maria Lodovica Gullino hanno fatto nascere questo evento biennale con l’idea di creare dibattiti e favorire la circolazione di idee, cosa estremamente importante da portare avanti con la crisi climatica che penzola sopra le nostre teste ogni giorno.

ColtivaTo è stato organizzato con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Torino e del Ministero dell’Agricoltura.

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