29 Aprile 2024
Dora Mercurio | Da chi e da cosa viene influenzata la percezione che abbiamo del nostro corpo?
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Dora Mercurio

Da chi e da cosa viene influenzata la percezione che abbiamo del nostro corpo? Chi decide quali sono i canoni di bellezza? E quanto la comunicazione incide sull’opinione che abbiamo degli altri?

Il dibattito attorno al piacersi o meno e al dolore che possiamo arrecare quando discriminiamo qualcuno per il proprio aspetto fisico è sempre più ricorrente. Oggi “Body Shaming” e “Body Positivity” occupano gran parte di talk, post e video social: in alcuni casi promuovendo l’accettazione di tutti gli aspetti fisici, in altri per l’emergere di fatti di cronaca che portano persone più fragili a commettere anche gesti estremi.

A volte capita che di Body Shaming e Body Positivity se ne occupi anche la politica. È ciò che è successo giovedì 7 settembre nel corso della Festa dell’Unità organizzata dal Partito Democratico torinese allo stand “Democratiche” dove la consigliera della città metropolitana Rossana Schillaci, la giornalista e autrice Rosanna Caraci, Ernesta Fusetti membro dell’assemblea provinciale PD e la referente di Possibile Francesca Druetti si sono confrontate proprio sui due temi.

Una riflessione partita da un’indagine dell’IPSOS del 2022 che ha evidenziato come il Body Positivity sia uno dei principali argomenti di discussione sui social network (87%) e che ad alimentare il dibattito siano soprattutto le donne. Le stesse che dall’altro lato, sentono molto di più la “pressione sociale” data da canoni di bellezza irraggiungibili e che spesso trovano la loro legittimazione proprio sui social.

La comunicazione del resto, oggi è sempre più impattante. Un tempo i canoni di bellezza venivano dettati dalle riviste patinate che mostravano modelle statuarie che sembrano quasi “esseri superiori” (come i famosi Angeli di Victoria’s Secret). Oggi la bellezza viaggia veloce sui telefonini dando l’impressione che sia una conquista che tutte possono e devono raggiungere in breve tempo.

Ma l’aspetto fisico è ancora un metro di giudizio così importante per le donne? Sembrerebbe di sì, o meglio, sembrerebbe che mentre da un lato le donne siano sempre più consapevoli del loro valore a prescindere dall’estetica, per gli uomini sia ancora ,spesso, un mezzo attraverso la quale ridimensionare il ruolo sociale del genere femminile.

Ed è questo che in molti casi porta a delle vere e proprie campagne d’odio dove l’estetica diventa uno strumento per offendere, denigrare o umiliare una donna.

C’è però da dire che questo atteggiamento non è prerogativa esclusiva degli uomini. Cambia la premessa, magari. Magari è una questione di competizione più che di prevaricazione, ma non è insolito assistere a forme di Body Shaming fatte da donne ad altre donne.

Come è emerso nel dibattito, forse quello che servirebbe, a prescindere dal genere sessuale di appartenenza, è una maggiore “pulizia verbale”, un’educazione sul gergo che viene utilizzato.

In questo senso le famiglie, la scuola e la stessa politica dovrebbero iniziare a fare un’autoanalisi e pensare a come comunicano idee e giudizi. Soprattutto se pensiamo che nella maggior parte dei casi destinatari dei messaggi sono le nuove generazioni.

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