
Smog e qualità dell’aria, inizio anno negativo a Torino
— 3 Aprile 2019Redazione | Ancora un inizio anno negativo a Torino per la qualità dell’aria. Da gennaio a oggi i limiti normativi previsti per il PM10 (35 superamenti giornalieri ammissibili in un anno) sono stati già superati. Ben 51 le giornate in cui sono stati oltrepassati i livelli critici di polveri sottili nella centralina di Torino-Grassi. A certificarlo, i dati raccolti da Legambiente.
Il risultati del monitoraggio del progetto Citizen Science sono stati presentati in occasione della tappa torinese del Treno Verde, l’iniziativa di Legambiente che punta a sensibilizzare la cittadinanza e valutare l’esposizione all’inquinamento atmosferico, spesso inconsapevole, a cui i cittadini sono sottoposti quotidianamente.
Il 18 e 19 febbraio scorsi, sono stati realizzati due monitoraggi della qualità dell’aria in 8 punti “sensibili” segnalati dai cittadini e dai circoli di Legambiente per particolari condizioni di traffico, ingorghi, sosta selvaggia. Ogni misurazione delle polveri sottili, della durata di un’ora, ha delineato un quadro dell’inquinamento atmosferico presente nell’area, con particolare attenzione ai picchi di polveri sottili registrati.
I valori registrati per le PM10 a Torino oscillano tra 47,63 e 66,85 µg /mc (media oraria). I punti monitorati sono piazza Pitagora (media oraria di 47,63 µg/mc), via Guido Reni (media oraria di 57,68 µg/mc), Rotonda Maroncelli (media oraria di 50,7 µg/mc), corso Vercelli (media oraria di 60,66 µg/mc), piazza Rebaudengo (media oraria di 61,67 µg/mc), piazza Baldissera (media oraria di 66,85 µg/mc), Rondò della Forca (media oraria di 55,12 µg/mc) e piazza Carducci (media oraria di 51,73 µg/mc).
Tutti valori alti, condizionati probabilmente anche dalle condizioni meteorologiche poco favorevoli alla dispersione: scarsa ventilazione e assenza di precipitazioni. Il picco più elevato si è registrato alle ore 19:32 in piazza Baldissera (91 µg/mc), punto nevralgico della città dove il traffico, in questa particolare fascia oraria, tende progressivamente ad aumentare a scapito di pedoni, pendolari e ciclisti.
«I nostri rilevamenti – ha spiegato Davide Sabbadin, portavoce del Treno Verde – non vogliono sostituirsi a quelli di Arpa Piemonte, ma fornire una fotografia puntuale della situazione che anche a Torino è particolarmente grave per anziani e soprattutto bambini, che hanno la bocca alla stessa altezza dei tubi di scappamento delle auto. Molti studi dimostrano che tantissimi anziani accelerano le proprie patologie, anche fatali, per colpa dell’inquinamento, e che le patologie respiratorie nei bambini negli ultimi anni sono esplose».
Ma le cattive notizie non riguardano solo Torino. Gravi superamenti dei limiti giornalieri annui consentiti sono stati registrati anche per Alessandria, che da inizio anno ne ha già totalizzati 42 e Asti, che raggiunge i 39 giorni. 19 invece i giorni di sforamento registrati a Novara e 13 a Vercelli.
Valori che rischiano di tornare ad essere critici, come ogni anno, con la prossima stagione autunnale.
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