20 Aprile 2024
Federica Carla Crovella | A causa dell’aumento dei casi positivi al coronavirus Federalberghi registra una perdita di circa 1 milione di euro al giorno. E per invertire la tendenza servirà almeno un anno
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Federica Carla Crovella | A causa dell’aumento vertiginoso dei casi positivi al coronavirus, e forse anche per via della vicinanza con la Lombardia, l’associazione Federalberghi Torino registra una perdita di circa 1 milione di euro al giorno. Per il mese di marzo si prevede un ulteriore calo delle prenotazioni e si presume che il tasso di occupazione delle camere degli alberghi si fermi al 25% in città e al 15% in provincia.

Un anno di passione per il turismo

Secondo il presidente Fabio Borio per il settore turistico l’uscita dalla crisi non avverrà tanto presto; addirittura, ipotizza che anche qualora l’emergenza coronavirus dovesse esaurirsi in tempi relativamente brevi, ci sia il rischio di tornare ai livelli pre-emergenza solo tra un anno.

La presidente di Ascom Torino Maria Luisa Coppa ha confermato che il settore sta subendo un contraccolpo durissimo, forse più di tutti gli altri: «le disdette negli alberghi, per il turismo d’affari, hanno raggiunto il 90%. Per quello tradizionale siamo al 75%: è un gelo terribile. Gli organizzatori di eventi hanno avuto il 100% di annullamenti, i taxi perso il 50% del fatturato, le guide turistiche l’80%, le agenzie di viaggio il 90%».

Una prima misura, attuata in tutta Italia, che cerca di tutelare il settore turistico-alberghiero è il Decreto Legge 9 del 2 marzo 2020, che sospende i pagamenti dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali.

Passeggeri in calo al “Sandro Pertini”

Stando ai dati che risalgono alla fine dello scorso mese di febbraio, l’aeroporto di Torino-Caselle ha registrato una perdita di circa cinquemila viaggiatori; un calo dei passeggeri del 22% rispetto agli stessi giorni del 2019.

Nei giorni scorsi è calata molto la frequenza dei voli che collegano Torino a paesi come Romania, Gran Bretagna, Francia e Germania e sono sempre di più le compagnie aeree che decidono di annullare o ridurre i voli da e per Torino. A Wizzair, British Airway, Air France e Alitalia si sono aggiunte anche Blu Air e Lufthansa, dal 16 al 31 marzo sarà la volta di Ryanair.

La situazione di farmacie e supermercati

Anche le ripercussioni sul commercio non tardano a farsi sentire: dal monitoraggio delle attività commerciali torinesi, presentato venerdì dalla presidente di Ascom Torino Maria Luisa Coppa, nessuna categoria sembra davvero esente dalla crisi. Tra tutte però, nel periodo che va dal 23 febbraio a ieri, due settori sembrano resistere meglio all’emergenza: si tratta di farmacie e supermercati.

A Torino il settore della ristorazione è ormai da tempo legato a doppio filo all’andamento del turismo; lo confermano i dati relativi a quest’ultimo periodo di emergenza. L’incasso dei bar e dei ristoranti ha registrato un calo del 30%, quelli localizzati vicino alle scuole addirittura del 50%. Sembra anche che le disdette delle prenotazioni nei ristoranti arrivano soprattutto da turisti stranieri, anche se non esclusivamente.

#SchersumaNen

Nei giorni scorsi più di trenta tra aziende della ristorazione, botteghe di quartiere, alberghi e luoghi di cultura hanno aderito alla campagna intitolata SchersumaNen-Torino città aperta. Il Piemonte non si ferma, ideata dall’imprenditore torinese Davide Terenzio Pinto.

L’idea era quella di aiutare le realtà produttive a far fronte comune e i cittadini a combattere la paura: l’hashtag #schersumanen, che accompagnava i post su Facebook, Twitter e Instagram invitava i torinesi a frequentare botteghe e locali e a far la spesa nei negozi di quartiere.

Il nuovo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (leggi il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale) che ha di fatto introdotto nuove restrizioni e obblighi per contenere il contagio da coronavirus ha però convinto i promotori a cancellare l’iniziativa. (guarda il video a questo link https://www.facebook.com/rivendita2/videos/1035891710130067/)

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