20 Aprile 2024
Federico Buchicchio | E’ tutto piemontese il virus della fake news delle mascherine tossiche allo zinco piritione targate Protezione Civile: tutto falso. Denunce già partite
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Federico Buchicchio

Al virus dell’ignoranza sembra non esserci mai fine: questa volta è toccato a Sanità e Protezione Civile del Piemonte, vittime di una bufala social che non poco ha macchiato la loro reputazione. Il tutto in un momento delicato nel quale il personale sanitario è sull’orlo del collasso e la luce del sole si intravede appena.

A soffiare sul fuoco ci si mettono gli internauti, o forse dovremmo dire i cercatori di (fake) news, maghi da tastiera che si appigliano alla libertà di espressione (baluardo dei social media) per riscrivere le leggi della scienza, in questo caso della chimica.

Per comprendere l’assurdità di questa vicenda bisogna proseguire con ordine: da qualche tempo infatti circolano in rete video in cui si accusa la Regione Piemonte e la Protezione Civile piemontese di aver consegnato ai cittadini piemontesi mascherine tossiche e dannose per la salute per la presenza di zinco piritione trattato con Sanitized 22-27, un composto chimico coordinato da atomi di ossigeno e zolfo.

Il video si rincorre sulle bacheche di utenti non lontani dal mondo del terrapiattismo, delle scie chimiche, del 5G e del mercurio iniettato silenziosamente nei nostri corpi. Di bacheca in bacheca, lo zinco piritione si è trasformato nella nuova moda social sbandierata dai più fervidi (solo in rete) sostenitori del complottismo.

Introdotta da post ortograficamente più che discutibili, la nuova arma che metterebbe a rischio la nostra salute è oggetto di video e post in circolo su Facebook, post che accusano la Regione Piemonte e la Protezione Civile di aver volontariamente distribuito mascherine dannose pur essendo a conoscenza della pericolosità delle sostanze presenti al loro interno.

La chimica dello zinco piritione

Pochi sanno, però, che la pericolosità dello zinco piritione è effettivamente tale a partire da una concentrazione del 48%, ossia una percentuale che riguarda solo coloro con il quale ci lavorano direttamente, come indicato dall’INAIL.

Questa sostanza è in realtà utilizzata anche nei più comuni shampoo, per combattere problemi di forfora, e in prodotti farmaceutici per contrastare psoriasi e dermatiti in dosi minime. Nel video in questione viene preso d’esempio un dossier che indica la pericolosità della sostanza, ma il paragone con la mascherina e con i prodotti per il corpo è totalmente infondato e frutto di opinioni personali di carattere scientifico che non dovrebbero essere diffuse da chi non ha le competenze per farlo.

Il 5 giugno nextquotidiano ha affrontato in maniera più che esaustiva la vicenda con un articolo insieme al video risposta dell’assessore regionale Marco Gabusi , che smentisce ogni accusa e rilancia l’assoluta idoneità della mascherine, il cui trattamento con il Sanitized 22-27 è invece necessario per avere un tessuto antibatterico e antivirus. Qui il video risposta dell’Assessore Regionale Marco Gabusi.

Probabilmente, chi ha postato e girato il video incriminato, non sa che le mascherine a km zero, quelle fatte in casa da chi è pratico col taglia e cuci, sono in realtà quelle che assicurano meno protezione proprio perché destinate ad un uso occasionale, se non di fortuna.

Nel frattempo, decine di denunce sono già partite dagli uffici della Regione Piemonte dirette ai detrattori delle mascherine distribuite dalla Protezione Civile.

Di “fake” in “fake”

Solo qualche giorno fa è spuntato in rete un video della manifestazione dei gilet arancioni, a Roma, altro gruppo ribelle in coda ai fans dello zinco piritione tossico. Qui, un anziano signore minaccia di prendere a schiaffi chiunque tenti di fargli mettere una mascherina, mentre una donna sostiene apertamente il legame fra Covid-19 e 5G.

Tutti segni, questi, che non fanno altro che alimentare il clima di tensione sociale (in questo caso anche social) diffondendo il virus dell’ignoranza e della disinformazione.

Purtroppo, ad oggi, il bilancio delle vittime in Italia per Covid-19 aggiornato al 9 giugno 2020, secondo i dati forniti dal sito della Protezione Civile, è di 34.043 deceduti. E no, questa non è una fake news.

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